La farina di castagne


La farina di castagne nei tempi antichi veniva ottenuta mediante la macinazione delle castagne seccate. Il prodotto veniva essicato in un locale chiamato seccatoio, metato, casone, ecc. e munito di un soffitto (graticcio) formato di listelli di legno, distanziati quel tanto da non lasciar passare una piccola castagna. Il locale poteva essere costruito appositamente nel bosco oppure era la stessa cucina del contadino.

Le castagne raccolte venivano poi stese in uno strato di qualche decina di centimetri sul graticcio e sotto di esso, sul pavimento al centro del locale, veniva mantenuto acceso il fuoco per oltre un mese, usando robusti pezzi di legno di castagno stagionato. Le castagne assumevano quindi un vago sapore di affumicato.

Un tempo la farina era pressata fortemente entro una cassa di legno in modo da eliminare l’aria e impedire che venisse aggredita da insetti. Poi veniva staccata a pezzi con una specie di scalpello, sminuzzata e setacciata.

Ai tempi nostri la migliore farina è ottenuta macinando con macine a pietra le castagne essiccate negli appositi essiccatoi, liberate dal loro involucro esterno e prive di ogni residuo di pellicina. La farina ottenuta è finissima e con leggero color avorio.

La farina di castagne è un ottimo alimento, ricco di carboidrati e sali minerali; non contenendo glutine è ottimo sostituto della farina di grano per chi soffre di celiachia.

La sua analisi chimica dimostra che è un alimento completo del tutto paragonabile alla farina di frumento o di mais (per 100 gr. di prodotto):

Acqua (g) 11,4
Proteine (g) 6,1
Lipidi (g) 3,7
Carboidrati (g) 76,2
Colesterolo 0
Sodio (mg) 11
Potassio (mg) 847
Ferro (mg) 3,2
Calcio (mg) 50
Fosforo (mg) 164
Tiamina (mg) 0,23
Niacina (mg) 1
Riboflavina (mg) 0,37
Energia (kcal) 343
Energia (kJ) 1437

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